Onorevoli Colleghi! - Il gioco del calcio come inteso e praticato oggi ha compiuto ormai un secolo di vita. Le società sportive sono sorte in epoca di generoso volontariato. La loro importanza sociale è stata ed è di grande rilievo. Nel tempo anche l'importanza culturale del loro nome, dei loro colori, dei loro simboli, è andata crescendo.
      Ad esempio, in campo sportivo, nomi come Genoa, Milan, eccetera, ricordano addirittura l'origine anglosassone delle società calcistiche nel XIX secolo.
      A volte sono state anche maestranze portuali o ferroviarie a fornire il vivaio per la nascita di società sportive.
      Nel tempo le società sportive (in primis quelle dei campionati di calcio) che si avvalgono di atleti professionisti si sono trasformate in società di capitali e talune sono addirittura quotate in borsa.
      Questo ha fatto sì che ci sia un potenziale pericolo, in qualche caso ormai anche attuale, di sparizione di nome in caso di fallimento della società o comunque di sua cessione o di modifica in virtù di criteri solo economici, del tutto sganciati dal patrimonio culturale, che non solo appartiene al sodalizio sportivo ma anche ad una città o ad una regione o comunque ad una comunità che si riconosce in tale sodalizio.

 

Pag. 2


      Significativo in questo senso è il caso della Fiorentina, del suo nome ormai storico nel calcio, del colore della maglia, il viola, del suo simbolo che è il giglio di Firenze.
      Si tratta certamente di elementi che hanno un valore economico in correlazione con la specifica attività della società, che, nelle ipotesi considerate, non viene meno. Ma sarebbe assurdo non considerarne anche il valore sociale connesso alla comunità territoriale di riferimento, visto che una squadra «appartiene» anche ai suoi tifosi, che sottoscrivono gli abbonamenti e pagano i biglietti. A maggior ragione se si tratta del valore culturale del nome, del colore e del simbolo. In questo senso nella presente proposta di legge si prevedono meccanismi giuridici di idonea salvaguardia.
 

Pag. 3